Il viaggio, per ricordi, racconti, musica ed immagini, sarà
emblematico di una filosofia di viaggio e di vita, di un modo di
viaggiare che ormai non esiste più: del viaggiare non
per raggiungere una meta nel più breve tempo possibile, ma semplicemente
per vivere il viaggio stesso come esperienza, dove la meta è un fatto
secondario, un pretesto.
Un viaggio attraverso 5 Continenti, 35 Paesi e 4 rivoluzioni, in sella a due Ducati 175.
Uno straordinario spaccato del mondo di allora rivive nel racconto dei
due protagonisti che affrontarono l’impresa con una macchina
fotografica, una cinepresa 16mm e una mappa tascabile del mondo.
Giorgio Monetti e Leopoldo Tartarini sono i due protagonisti-narratori.
Su di loro, una “strana coppia” ante litteram, e sulla loro impresa, ruoterà il racconto che sarà anche una panoramica su un mondo che non c’è più, quello di mezzo
secolo fa, grazie alle belle immagini filmate in 16 mm, alle foto e ai
racconti delle esperienze dirette dei protagonisti, nei territori e fra
le popolazioni di tanti Paesi ora profondamente trasformati.
Giovedì 8 gennaio alle ore 21.30
Via Primo Maggio 45, 51010 Massa e Cozzile
Prima della proiezione del film, dalle ore 20:00, ci sarà un aperitivo cena presso il circolo adiacente il Cinema Olimpia.
I tempi di percorrenza previsti erano stati ampiamente sottostimati: in principio il viaggio doveva durare solo alcuni mesi.
Le distanze venivano stimate in pollici o col compasso su una mappa del
mondo dove un centimetro corrispondeva ad alcune migliaia di
chilometri.
Di frequente, non potevano alloggiare in albergo, era
assolutamente “improbabile” ma spesso, per cortesia e per fame, non
poterono rifiutare, in Thailandia come nel Mato Grosso, occhi di pesce
bolliti o insetti vivi o fritti, o per sete, non si formalizzarono di
fronte all’acqua delle pozzanghere o a bevande dal dubbio contenuto.
Non mancarono discussioni e scontri anche violenti, nati dalla convivenza obbligata, a volte separazioni e ricongiungimenti, come in Australia e in Brasile, ma c’era fra loro un’intesa di base che gli consentiva di riprendere il filo del discorso e del viaggio, sempre e comunque.
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